lunedì 1 agosto 2011

Amy Winehouse stava per diventare mamma

Amy Winehouse stava per adottare una bambina di Santa Lucia, l'isola caraibica balzata sulle cronache per i dossier sulla villa di Fini a Montecarlo. La cantante morta la scorsa settimana a Londra "avrebbe voluto essere mia mamma", ha detto al Sunday Mirror la piccola Dannika Augustine, 10 anni, che ha incontrato Amy durante un suo soggiorno nell'isola caribica.
Secondo il tabloid domenicale la cantante aveva già comprato un biglietto per andare a visitare Dannika nei prossimi giorni e la nonna della bambina ha detto al giornale che Amy aveva avviato le pratiche legali per l'adozione.
Dannika vive in povertà con la madre che a malapena riusce a darle da mangiare quando Amy l'ha presa sotto la sua ala protettrice durante uno dei molti soggiorni sull'isola degli ultimi due anni.

venerdì 29 luglio 2011

E' dalle pagine di Twitter che é spuntata la lettera dedicata da Russell Brand, marito di Katy Perry ed ex-tossicodipendente, all'amica Amy Winehouse.


           
“Per Amy.
Quando si ama qualcuno che soffre della malattia della dipendenza ti aspetti la telefonata. Ci sarà una telefonata. L’auspicio sincero è che la chiamata verrà dal tossicodipendente stesso, che ti dice di averne abbastanza, che è pronto a smettere, pronto a provare qualcosa di nuovo. Naturalmente, però, si teme l’altra chiamata, il triste rintocco notturno da un amico o un parente che ti dice che è troppo tardi, se n’è andata. Frustrante non è una chiamata che non avresti mai voluto ricevere. E’ che è impossibile intervenire.
 
Conoscevo Amy Winehouse da anni. Quando l’ho incontrata la prima volta vicino a Camden era solo una un po’ scema con una giacca di raso rosa che si trascinava per i bar con amici comuni, la maggior parte dei quali erano in band indie forti o erano figure periferiche di Camden che cercavano una strada nella vita con un impotente carisma. Carl Barrat mi ha detto che “Winehouse” (che di solito chiamavo così perché mi piaceva e trovo una specie di divertimento nel chiamare una ragazza per cognome) era una cantante jazz, che mi ha colpito come una bizzarra anomalia in quella folla. A me, con la mia limitata conoscenza musicale, questa informazione poneva Amy di là di un confine invisibile di pertinenza; “cantante jazz? Deve essere una eccentrica” ho pensato. Ho chiacchierato con lei in ogni caso, però, era dopo tutto, una ragazza, e lei era dolce e singolare, ma soprattutto vulnerabile. 
Io stesso in quel periodo ero appena uscito fuori dalla riabilitazione ed ero assetato di cercare donne meno complicate, quindi ho subito riflettuto sul fatto ormai lampante che la Winehouse e io abbiamo condiviso una sciagura, la malattia della dipendenza. Tutti i dipendenti, indipendentemente dalla sostanza o dal loro status sociale, presentano un sintomo costante ed evidente: che non sono molto presenti quando si parla con loro. Loro comunicano con l’utente attraverso un velo appena percettibile, ma non-ignorabile. Se un senzatetto rompipalle ti importuna per 50 penny per una tazza di tè o una coca, o un dirigente gessato schiuma fuori dal suo “motoscafo” c’è un’ aura tossica che impedisce il collegamento. Hanno l’aria di essere altrove, che stanno guardando attraverso di te, da qualche altra parte dove preferirebbero essere. E naturalmente lo sono. La priorità di ogni dipendente è quello di anestetizzare il dolore di vivere per facilitare il passaggio della giornata con un certo sollievo acquisito.

Di tanto in tanto mi imbattevo in Amy che aveva battute buone, quindi abbiamo potuto chiacchierare un po’ e farci una risata, era “un personaggio”, ma quel mondo era una lama a doppio taglio, drogati e opportunisti. Io ero uno di loro, anche nel primo recupero mi sono tenuto a galla solo aggrappandomi ai corpi di estranei come Winehouse, ma per la sua peculiare dolcezza non particolarmente registrata.
 
Poi è diventata famosa in maniera massiccia e mi aveva fatto piacere vederla riconosciuta ma soprattutto sconcertato perché non aveva esperienza con il suo lavoro e questo non è il 1950, mi chiedevo come un “cantante jazz” avesse raggiunto una tale importanza culturale. Non ero abbastanza curioso per fare qualcosa di così estremo come ascoltare la sua musica o andare in uno dei suoi concerti, sono stato me stesso diventando famoso a quel tempo ed è stato un consumo di tutte le esperienze. E’ stato solo per caso, quando ho partecipato ad un concerto di Paul Weller alla Roundhouse, che io abbia mai visto un suo concerto. Ero arrivato tardi e mentre mi facevo strada tra il pubblico attraverso sorrisi di plastica e bicchieri di plastica ho sentito il suono lungo e persistente, la risonanza meravigliosa di una voce femminile. Entrando nello spazio dove ho visto Amy sul palco con Weller e la sua band; e poi lo stupore. Lo stupore che ti avvolge quando stai assistendo a un genio. Dalla sua presenza stranamente delicata a quella voce, una voce che sembrava non venire da lei, ma da qualche parte oltre anche Billie e Ella, dalla fonte di ogni grandezza. Una voce che è stata riempita con tanta forza e dolore che era al tempo stesso del tutto umana e divina. Le mie orecchie, la mia bocca, il mio cuore e la mente tutte immediatamente aperte. Winehouse. Winehouse? Winehouse! Che idiota, l’eyeliner e tutte le birre bionde a Chalk Farm Road sotto quei capelli raccolti in testa, le labbra che avevo visto solo stringere una pescivendola frocia e sgocciolare maledizioni, ora sono un portale per questo suono sacro. Così ora ho capito. Non era solo qualche sfortunata aspirante, e nemmeno un’altra nullità arrabbiata che non ce l’aveva fatta, né una cantante da dieci penny che si stava godendo il suo quarto d’ora. Era un genio caxxo. 
Sciocco superficiale io che adesso la considero sotto una luce diversa, la luce che ardeva dal paradiso quando cantava. Che ora la illumina e così una nuova fase della nostra amicizia ebbe inizio. Venne ad alcuni dei miei spettacoli in TV e radio, la vedevo ancora in giro, ma ora l’attendevo con un po’ più di interesse. Pubblicamente, però, Amy divenne sempre più definita dalla sua dipendenza. I nostri media sono però più interessati alla tragedia che al talento, e così l’inchiostro ha cominciato a difettare dal lodare il suo dono per fare la cronaca della sua rovina. I rapporti personali distruttivi, il sangue ha intriso le scarpette da ballo, gli spettacoli cancellati, la pazzia di youtube con il topo bambino. Nella percezione pubblica questo effimero pettegolezzo sostituì il suo talento senza tempo. Questo, e il suo comportamento nei nostri incontri occasionali, mi fece rendere conto della gravità della sua condizione. 
La dipendenza è una malattia grave, finisce con il carcere, il manicomio o la morte. Avevo 27 anni quando attraverso l’amicizia e l’aiuto dei Chip Somers del centro di trattamento Focus12 ho trovato il recupero, dopo la messa a fuoco fui presentato a sostenere borse di studio per alcolisti e tossicodipendenti che sono molto facili da trovare, e aperta a chiunque con un desiderio di smettere di bere e senza la quale non sarei vivo. 
Ora Amy Winehouse è morta, come molti altri le cui morti inutili sono state retrospettivamente romanzate, a 27 anni. Se questa tragedia fosse evitabile o no è irrilevante. Non è prevenibile oggi. Abbiamo perso una donna bella e di talento per questa malattia. Non tutti i tossicodipendenti hanno l’incredibile talento di Amy. O Kurt o Jimi o Janis, alcune persone hanno solo dolore. Tutto quello che possiamo fare è adattare il nostro modo di vedere questa condizione, non come un crimine o un vezzo romantico, ma come una malattia che uccide. Dobbiamo rivedere il modo in cui la società tratta i tossicodipendenti, non come criminali ma come persone malate bisognose di cure. Abbiamo bisogno di guardare il nostro modo in cui il governo finanzia la riabilitazione. E’ più economico riabilitare un tossicodipendente piuttosto che mandarli in prigione, così la criminalizzazione non ha senso nemmeno economicamente. Non tutti conoscono qualcuno con il talento incredibile che Amy aveva ma conosciamo tutti ubriachi e drogati e tutti hanno bisogno di aiuto, e l’aiuto è là fuori. Tutto quello che dovete fare è prendere il telefono ed effettuare la chiamata. Oppure no. Ad ogni modo, ci sarà una telefonata”

Selena Gomez a palm beach senza mutandine

Sembra infatti che la bella cantante, in vacanza con una sua amica, abbia deciso di evitare la biancheria intima sotto i suoi shorts!
SELENA GOMEZ AL MARE SENZA BIANCHERIA – Selena Gomez, 19 anni compiuti il 22 luglio, stella Disneyfidanzata con Justin Bieber, sembra aver dimenticato qualcosa nella sua vacanza a Palm Beach.
Ovviamente non aveva fatto i conti con i fotografi che erano lì in agguato e non aspettavano altro.
Eppure dalle foto non si può affermare con certezza che la Gomez non abbia addosso i suoi slip.
Certo è che le foto scattate hanno fatto il giro del mondo suscitando molto clamore. A questo proposito chissà cosa ne pensarà il fidanzato Justin Bieber? Penserà semplicemente che la sua Selena abbia preferito non indossare il costume bagnato?

Il concerto alla Fiera di Fabri Fibra salvato dal passaparola su Facebook


Lo show è stato salvato in extremis dopo il sequestro dell'Arena Beach del Margine Rosso. Gli organizzatori di Sardegna Concerti hanno trovato ospitalità all'ultimo momento nel piazzale della Fiera di viale Diaz. L'esibizione del rapper è iniziata con un'ora di ritardo rispetto all'orario previsto. I comunicati stampa e soprattutto un'infinità di post su Facebook si sono rivelati utilissimi.
Meno maleducato del solito, forse più maturo, sicuramente credibile. L'ultima volta in Sardegna, nel 2008, era impegnato nel tour seguìto alla pubblicazione di Bugiardo , un disco trainato dal duetto con Gianna Nannini. Fabri Fibra non le mandava a dire allora e non le ha mandate a dire l'altro ieri nell'unica data isolana della sua tournée.
Non ha peli sulla lingua e rispetto a molti suoi colleghi dice ciò che pensa, con tutte le conseguenze che questo può comportare in un ambiente ingessato come quello della musica italiana. A volte sembra un po' ruffiano, soprattutto quando si rivolge ai ragazzi sotto il palco accusando i politici «che sono vecchi» e cantando «pensi che me la beva come chi, come chi vota Lega». Parole dolci come miele per tutti gli under 20 che conoscono a memoria tutte le canzoni e cantano senza sosta dall'inizio alla fine del concerto.
Lo show è stato salvato in extremis dopo il sequestro dell'Arena Beach del Margine Rosso. Gli organizzatori di Sardegna Concerti hanno trovato ospitalità all'ultimo momento nel piazzale della Fiera di viale Diaz. L'esibizione del rapper è iniziata con un'ora di ritardo rispetto all'orario previsto. I comunicati stampa e soprattutto un'infinità di post su Facebook si sono rivelati utilissimi. Il pubblico è affluito in modo costante e alle 22,30 in punto i tremila fan hanno salutato con un boato l'ingresso in scena del rapper di Senigallia. Che ha proposto una corposa scaletta mescolando con grande equilibrio una trentina di brani pescati nel suo repertorio a partire da Applausi per Fibra , il singolo che lo ha imposto al grande pubblico dopo l'uscita di Tradimento nel 2006.
Lo show è stato aperto da un piccolo medley, poi a partire dal quinto brano Fibra ha incendiato i suoi fan con Festa Festa e l'Arena in Fiera si è trasformata in una grande dancehall all'aperto. Il rapper ha inviato i fan a «seguire le proprie passioni», a «evitare internet e la televisione». Non sono mancate le sviolinate alla ragazze sarde «che sono molto belle» e per il gran finale ha proposto Vip in trip , Festa Festa e Le donne . (f. p.)

Vasco: "L'infezione polmonare è una bufala"

17:03 - Si allungano i tempi del ricovero di Vasco Rossi a Villalba, la clinica alle porte di Bologna dove il cantante è entrato più di una settimana fa. Il check-up completo a cui Vasco si sta sottoponendo, secondo la portavoce Tania Sachs, prosegue con calma "al ritmo di un esame al giorno". Intanto Vasco riappare su Facebook: "Ieri sono andato a mangiare una pizza con l'ambulanza e la BUFALA ce l'ha messa il corriere inventando l'infezione polmonare".
"Sto facendo degli esami... check up completo e appena ci sarà una diagnosi precisa vi verrà comunicata. Sono esclusi problemi seri o molto gravi.  Si vuole capire il perché una costola si sia potuta rompere attraverso una forte pressione interna come una esplosione... Io immagino 'di entusiasmo'... ma i medici vogliono vederci chiaro!". Con questo commento a un suo precedente post su Facebook, il cantante  ha voluto tranquillizzare direttamente i fan. Nel commento (ripetuto più volte in mezzo ai quasi 1200 arrivati in due ore) Vasco ha detto anche di sentirsi meglio, "il dolore sta diminuendo e penso me ne andrò a casa la prossima settimana. Grazie per l'affetto".Si era creato anche un po' di allarme quando è stata vista rientrare, all'ora di pranzo, un'ambulanza da un ingresso laterale, tenuta a distanza di sicurezza da curiosi e fotografi da alcuni guardie private che hanno impedito la vista del paziente che trasportava. Ma la Sachs ha smentito seccamente che a bordo ci fosse il cantante.

Sempre secondo la portavoce continua, a fianco degli esami, la terapia antidolorifica alla costola: "Fa ancora molto male, ma Vasco mi ha detto di essere impaziente di uscire. Si dichiara guarito", ha spiegato, descrivendolo "di buon umore: naviga su internet e si riposa dopo le fatiche degli ultimi tour". La storica collaboratrice qualche giorno fa aveva ipotizzato le dimissioni "nei primi giorni della settimana", ma ieri era stato Guelfi a posticiparle almeno fino a giovedì. Mercoledì la Sachs ha però allungato ancora l'attesa: "E' probabile che ritardino ancora".

La portavoce di Vasco ha poi confermato la presenza del cantante a Venezia, il 5 settembre, per la presentazione alla Mostra del Cinema, fuori concorso, del documentario su di lui ('Questa storia qua').

"Vasco sta bene, nel senso che ha una frattura alla costola e resta in clinica per seguire una terapia antidolorifica. Ne ha approfittato per fare un check up completo ma non c'è nessuna complicazione, nessuna infezione al polmone" ha detto Tania Sachs, tramite la quale il rocker è tornato a rivolgersi ai suoi fan: "Da oggi ho deciso io che sono guarito. I medici facciano il loro dovere e tutte le analisi, io penso ad altro", ha fatto sapere. In mattinata Vasco è uscito dalla clinica per andare a fare in un'altra struttura una risonanza ai polmoni, uno degli esami in programma secondo la lista stilata dall'equipe sanitaria che lo segue, guidata dal direttore sanitario di Villalba Paolo Guelfi.

Scatti ose' per Ilary Blasi, nuda a 18 anni a Formentera

La talentuosa showgirl ha acconsentito alla pubblicazione su Vanity Fair di alcune foto osé scattate quando aveva 18 anni, subito dopo Miss Italia. Lo ha fatto per lanciare un messaggio serio alle tante ragazzine che cercano visibilità.
Ilary Blasi continua a far parlare di sé. La talentuosa showgirl ha acconsentito alla pubblicazione su Vanity Fair di alcune foto osé scattate quando aveva 18 anni, subito dopo Miss Italia. Lo ha fatto per lanciare un messaggio serio alle tante ragazzine che cercano visibilità: "Diffidate ragazze dai soldi facili (...) A 18 anni sei una ragazzina e c'è il desiderio di sentirsi attraenti, desiderate. Ma è in quel momento che si deve fare attenzione a non esagerare".

Di quegli scatti, infatti, la signora Totti oggi si vergogna, anche se davvero non c'è nulla di male in quelle foto. Oggi Ilary Blasi è una delle showgirl più apprezzate in Italia e certamente le sue nuove pose, pubblicate da Vanity Fair, sono più ricercate. Voi quale versione di Ilary preferite?

Duetto hot per Aguilera-Levine

Il brano sta spopolando su iTunes

E per celebrarla ora arriva anche un duetto molto glamour, Moves Like Jagger. A interpretarlo due star del momento, Christina Aguilera e Adam Levine dei Maroon 5, entrambi impegnati nel talent della Nbc The Voice. Uscito negli Stati Uniti e in Europa il 21 giugno, a 12 ore dall'uscita il brano si è piazzato al terzo posto nella classifica iTunes Usa, conquistando dopo due giorni il vertice. E tra poco arriverà anche il videoclip, girato a Los Angeles